Monitoraggio Follicolare e Consulenza PMA

monitoraggio follicolare
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Presso la Domus Mulieris può essere effettuato il Monitoraggio Follicolare, consistente in una serie di osservazioni ecografiche, in diversi giorni del ciclo ovulatorio, sia in condizioni basali che durante una stimolazione dell’ovulazione che permette di monitorare l’attività delle ovaie e di seguire lo sviluppo del follicolo dominante in cicli spontanei o di più follicoli in cicli stimolati, fino a evidenziare il momento in cui l’ovulazione sta per avvenire oppure debba essere indotta, in corso di terapia ormonale, per usufruire delle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA). L’osservazione può essere eseguita per via transaddominale, a vescica moderatamente piena ma, solitamente, si preferisce un’osservazione transvaginale, utilizzando una sonda interna che permette la migliore visualizzazione delle ovaie, dello stadio e delle dimensioni dei follicoli e dell’aspetto dell’endometrio. Questo esame è entrato, oramai, a far parte integrante di tutti i protocolli di induzione dell’ovulazione e lo si pratica in tutte le donne che si sottopongono a trattamenti per la sterilità. Esso permette di monitorare lo stadio di sviluppo e il numero di follicoli che vanno incontro a processi maturativi permettendo, così, di cogliere il momento più opportuno per procedere a un trattamento di assistenza al concepimento, sia vivo che in vitro. Attraverso questo esame si può inoltre monitorizzare il buon andamento del fenomeno ovulatorio in soggetti con irregolarità del ritmo mestruale. L’esame non è fastidioso. Può durare dai 5 ai 10 minuti. Durante un ciclo spontaneo possono identificarsi le seguenti fasi del ciclo ovarico:

  • Follicolare o Proliferativa: un solo follicolo “dominante” inizia a crescere progressivamente a scapito degli altri follicoli per i quali, pur reclutati durante lo stesso ciclo, si arresta il processo di crescita e maturazione. All’aumentare delle dimensioni del follicolo segue la produzione degli estrogeni che inducono a loro volta delle modifiche sull’endometrio, quali aumento di spessore e acquisizione di un’ecostruttura di tipo “trilaminare”;
  • Ovulatoria: il follicolo dominante scoppia e libera l’ovocita maturo che, veicolato nelle tube, è pronto per essere fecondato se avviene l’incontro con lo spermatozoo;
  • Luteinica: il follicolo, dopo aver liberato l’ovocita, si trasforma in corpo luteo, in grado di produrre progesterone che, a sua volta, determina un ulteriore ispessimento dell’endometrio e modificazione della sua morfologia;
  • Mestruale: se non è avvenuta la fecondazione l’endometrio inizia a sfaldarsi con conseguente sanguinamento mestruale dai genitali esterni; contestualmente inizia il reclutamento di quei follicoli tra cui si selezionerà il follicolo dominante del successivo ciclo ovarico.

L’obiettivo del Monitoraggio Follicolare è evidenziare la presenza o meno dell’ovulazione e la tempistica della stessa, anche con l’ausilio dei dosaggi ormonali di 17-β-estradiolo (prima dell’ovulazione) e del progesterone (dopo l’ovulazione). E’ possibile, in tal modo, escludere condizioni di anovulazione, ovvero un ciclo caratterizzato dalla mancata crescita e maturazione del follicolo dominante.
Saltuari cicli anovulatori possono essere considerati fisiologici, anche se l’avanzare dell’età e alcune condizioni patologiche (es. sindrome dell’ovaio policistico) possono associarsi a una maggior frequenza di tale fenomeno, con conseguente compromissione della fertilità. Si può identificare anche una condizione chiamata Sindrome del Follicolo Luteinizzato (LUF Syndrome) caratterizzata dalla crescita regolare di un follicolo che si trasforma in corpo luteo, senza tuttavia che ci sia stata l’ovulazione con fuoriuscita dell’ovocita. Inoltre, nell’ambito della Procreazione Medicalmente Assistita, il monitoraggio follicolare consente di identificare i giorni fertili, potendo suggerire alla coppia i giorni più opportuni per avere rapporti sessuali (rapporti mirati) per aumentare le probabilità di un concepimento, o individuare la tempistica ottimale per indurre farmacologicamente l’ovulazione e procedere con l’Inseminazione Intrauterina o con il prelievo dell’ovocita (pick up) per tecniche di fecondazione in vitro.

consulenza per la procreazione medicalmente assistita (PMA)
Bambino vettore creata da macrovector – it.freepik.com

Presso la Domus Mulieris viene effettuata consulenza per la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), una procedura finalizzata a realizzare il desiderio di avere un figlio, offerta con opportune tecniche e strumentazioni mediche a Coppie che non sono in grado di procreare con metodi naturali, ossia coppie infertili. Per Infertilità si intende l’incapacità a ottenere una gravidanza spontanea dopo almeno un anno di rapporti sessuali regolari non protetti. L’Infertilità viene distinta in Primaria, quando la Coppia non è mai riuscita a concepire, e Secondaria, se consegue a un precedente successo. Il monitoraggio ecografico dell’attività ovarica rappresenta il cardine sul quale si basano le tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita e assolve a un compito nel contempo diagnostico e terapeutico. Quando una Coppia è indirizzata a una tecnica di fecondazione in vitro il monitoraggio ecografico consente, infatti, di effettuare la conta dei follicoli antrali, ovvero quel pool di follicoli che possono essere reclutati durante un ciclo ovarico stimolato, e identificare il protocollo terapeutico di induzione dell’attività ovarica che maggiormente si adatta alle caratteristiche cliniche e ormonali della donna, congiuntamente alla valutazione di altri elementi. In corso di terapia ormonale l’induzione dell’attività ovarica ha l’obiettivo di:

  • monitorare la risposta ovarica, in termini di crescita dei follicoli (numero e diametro) e dell’endometrio (spessore ed ecostruttura), alla terapia ormonale somministrata per indurre la crescita contemporanea di più follicoli;
  • con l’ausilio dei dosaggi ormonali (17-β-estradiolo, progesterone, LH) consente di apportare eventuali modifiche alla terapia, modulandola soprattutto in quelle condizioni caratterizzate da scarsa risposta, nella donna tipicamente “poor responder” o eccessiva e, quindi, a rischio di sviluppare la sindrome da iperstimolazione ovarica;
  • individuare il momento opportuno per indurre farmacologicamente l’ovulazione, congiuntamente alla valutazione dei dosaggi ormonali, per poi poter procedere con il prelievo ovocitario;
  • monitorare le caratteristiche dell’endometrio per valutare la tempistica ottimale per procedere al trasferimento di embrioni a fresco o crioconservati.

Al giorno d’oggi, l’infertilità, rappresenta un problema sociale oltre che medico dal momento che, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, circa il 15-20% delle coppie in età fertile, nei Paesi Occidentali, ne è affetta. Le cause possono essere ricondotte all’uomo (a es. anomalie di produzione e di escrezione degli spermatozoi), alla donna (a es. disturbi ovulatori, patologie ovariche, difetti tubarici e cervicali) e a entrambi. In circa il 15% delle coppie l’origine dell’infertilità rimane sconosciuta. La letteratura scientifica evidenzia anche il ruolo di fattori sociali come lo stile di vita, la ricerca del primo figlio in età tardiva, l’uso di droghe, l’abuso di alcool, il fumo, le condizioni lavorative e l’inquinamento. Nella gestione di una Coppia con problemi di fertilità la fase diagnostica è la parte del percorso che richiede più tempo. Dopo un’attenta anamnesi e un accurato esame obiettivo, il percorso diagnostico prevede una serie di indagini cliniche e strumentali, esami di laboratorio ed eventuali ricoveri clinici che, per quanto sopra affermato, interessano sia la donna, che l’uomo.

Iter Diagnostico Maschile:

Iter Diagnostico Femminile:

Se l’Infertilità permane anche dopo un percorso diagnostico e terapeutico esauriente, è possibile sottoporsi alle tecniche di PMA che, secondo la complessità, possono essere distinte in I, II e III livello:

Tecniche di I Livello:

  • Inseminazione Artificiale: per Inseminazione Artificiale si intende, in genere, l’Inseminazione Intrauterina (IUI), cioè una tecnica di PMA nella quale vi è l’introduzione del liquido seminale all’interno della cavità uterina.

Tecniche di II e III Livello:

  • Fecondazione in Vitro e Trasferimento dell’Embrione (FIVET): tecnica di PMA nella quale si fanno incontrare l’ovulo e gli spermatozoi in un mezzo esterno al corpo della donna, e una volta fecondato l’ovocita, se si sviluppa un embrione, questo viene trasferito nell’utero;
  • Microiniezione Intracitoplasmatica dello Spermatozoo (ICSI): tecnica di PMA che utilizza l’inseminazione in vitro dove, in particolare, un singolo spermatozoo viene iniettato all’interno del citoplasma dell’ovocita. Una volta fecondato l’ovocita, l’embrione che si sviluppa viene trasferito nell’ utero;
  • Trasferimento Intratubarico di Gameti (GIFT): è una metodica ormai di raro utilizzo. Prevede il prelievo degli ovociti per via transvaginale ecoguidata o per via laparoscopica e il trasferimento nelle tube dei gameti maschili e femminili per via laparoscopica o transvaginale (ecoguidata o isteroscopica). Questa tecnica richiede la normalità morfologica e funzionale di almeno una tuba;
  • Trasferimento Intratubarico di Zigoti o Embrioni (ZIFT-TET): è una metodica ormai quasi inutilizzata. Prevede il prelievo degli ovociti per via transvaginale ecoguidata. La fecondazione in vitro degli ovociti e il trasferimento intratubarico degli zigoti o degli embrioni per via laparoscopica o transvaginale (ecoguidata o isteroscopica).

Le tecniche di II e III livello possono essere applicate in cicli definiti “a fresco”, quando nella procedura si utilizzano sia ovociti sia embrioni non crioconservati, o altrimenti in cicli definiti “da scongelamento”, quando nella procedura si utilizzano ovociti crioconservati oppure embrioni crioconservati.

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Cenni Normativi:

La Legge 19 febbraio 2004, n.40 disciplina molti aspetti connessi alla PMA, normativa molto articolata e complessa. Questi i punti salienti:

  • accesso alle tecniche: è consentito solo alle coppie formate da maggiorenni eterosessuali, coniugate o conviventi, in cui entrambi siano conviventi e in età potenzialmente fertile. L’accesso alle tecniche di PMA è consentito solo se l’infertilità non è risolvibile altrimenti. Nell’utilizzare le tecniche si segue un principio di gradualità, scegliendo prima quelle meno invasive dal punto di vista tecnico e psicologico. Prima di iniziare un ciclo di PMA occorre dare il proprio consenso informato. La volontà può essere revocata fino al momento della fecondazione dell’ovulo. Modifiche alla legge hanno rimosso il divieto di produzione di più embrioni, così come l’obbligo contemporaneo impianto di tutti gli embrioni prodotti, inoltre per le coppie fertili portatrici di malattie genetiche trasmissibili, è stato rimosso il divieto di diagnosi preimpianto, infine è stato eliminato il divieto di fecondazione eterologa. Inoltre l’accesso generale alle tecniche è stato aperto anche a coppie “sierodiscordanti”, cioè in cui uno dei due partner è portatore di malattie virali sessualmente trasmissibili come HIV o epatiti B e C;
  • statuto dell’embrione: è vietata qualsiasi sperimentazione, manipolazione o intervento sull’embrione che non siano diretti esclusivamente alla tutela della sua salute (deve essere escluso cioè qualsiasi scopo eugenetico o selettivo). Gli embrioni non possono essere né soppressi né crioconservati. L’unica eccezione alla crioconservazione è l’impossibilità per gravi motivi di salute della donna di eseguire un trasferimento in utero. I gameti, invece, possono essere crioconservati;
  • stato giuridico del nato: i nati da PMA hanno lo stato di figli legittimi o riconosciuti dalla coppia. Qualora, in violazione della Legge, sia stata fatta una fecondazione eterologa, il coniuge o convivente che ha dato il proprio consenso non può disconoscere il bambino. La madre non può chiedere di restare anonima.

Per info riguardanti il Monitoraggio Follicolare e la Consulenza per la Procreazione Medicalmente Assistita contattare i numeri:

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