Osteopatia

L’Osteopatia è un sistema consolidato di assistenza alla salute che si basa sul contatto manuale per la valutazione, la diagnosi ed il trattamento della persona. Si tratta di una terapia manuale, complementare alla medicina classica, incentrata sulla salute della persona piuttosto che sulla malattia.

Si avvale di un approccio causale e non sintomatico (spesso infatti la causa del dolore trova la sua locazione lontano dalla zona dolorosa), ricercando le alterazioni funzionali del corpo che portano al manifestarsi di segni e sintomi che possono poi sfociare in dolori di vario genere.

L’Osteopatia, o Medicina Osteopatica, è nata alla fine dell’Ottocento negli Stati Uniti d’America grazie al Dr. Andrew Taylor Still, che alla fine del XIX secolo scoprì le relazioni esistenti tra l’equilibrio funzionale dell’insieme delle strutture del corpo e la salute, e si è diffusa nei primi anni del Novecento in Europa, in particolare in Francia e Inghilterra, dove è da tempo una medicina affermata.

I princìpi dell’osteopatia

L’innovazione di Still si concretizza nei Princìpi cardine di cui ancora oggi l’Osteopatia si avvale:

  • L’essere umano è un’unità dinamica di funzioni, il cui stato di salute è determinato da corpo, mente, e spirito.
  • Il corpo possiede dei meccanismi di autoregolazione e autoguarigione.
  • La struttura e la funzione sono reciprocamente inter-correlate.
  • La terapia razionale si fonda sull’applicazione di tutti e tre i principi.

L’essere umano è un sistema complesso in grado di generare adattamenti. Il suo stato di salute può essere influenzato dalle relazioni con l’ambiente (naturale o socio-culturale), da fattori genetici/epigenetici e da fattori Psicologici.

L’individuo è visto nella sua globalità come un sistema composto da muscoli, strutture scheletriche ed organi interni che trovano il loro collegamento nei centri nervosi della colonna vertebrale. Ogni parte costituente la persona (psiche inclusa) e l’ambiente in cui essa vive è correlata dalle altre e il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell’intera struttura: dunque, il benessere e la salute.

Relazione tra struttura e funzione

Il Dr. Still concluse che l’Osteopatia poteva riassumersi in un’unica frase “la struttura governa la funzione”. La perfezione di ogni funzione è legata alla perfezione della struttura portante. Se tale equilibrio è alterato ci si trova di fronte a una disfunzione osteopatica, caratterizzata da una zona corporea in cui è andata persa la corretta mobilità. L’organismo reagirà a tale disequilibrio creando delle zone di compenso e di adattamenti corporei non favorevoli al benessere generale dell’organismo.

L’Uomo Vitruviano di Leonardo Da Vinci

Cosa fa l’osteopata?

L’Osteopatia, grazie proprio ai princìpi su cui si basa, interviene su persone di tutte le età: dal neonato, all’anziano, alla donna in gravidanza. Si rivela efficace nel trattamento di diversi disturbi, che spesso affliggono l’individuo impedendogli di poter condurre una vita serena, come:

  • cervicalgie;
  • lombalgie;
  • sciatalgie;
  • artrosi;
  • discopatie;
  • cefalee;
  • dolori articolari e muscolari da traumi;
  • alterazioni dell’equilibrio;
  • nevralgie;
  • stanchezza cronica;
  • affezioni congestizie come otiti e sinusiti;
  • disturbi ginecologici e digestivi.

Osteopatia: a cosa serve?

In Osteopatia non è il terapeuta che guarisce, il suo ruolo è quello di eliminare gli “ostacoli” alle vie di comunicazione del corpo al fine di permettere all’organismo, sfruttando i propri fenomeni di autoregolazione, di raggiungere la guarigione.

Lo scopo dell’osteopata è quello di ristabilire l’armonia della struttura scheletrica di sostegno, al fine di consentire all’organismo di poter trovare un proprio equilibrio e un proprio benessere occupandosi, principalmente, dei problemi strutturali e meccanici di tipo muscolo-scheletrico, a cui possono però associarsi delle alterazioni funzionali degli organi e visceri e del sistema cranio sacrale.

Poiché in Osteopatia si ha una visione olistica del corpo umano, è valida anche l’idea contraria: un problema funzionale organico-viscerale può provocare dei dolori di tipo muscolo-scheletrico.

Le diverse tipologie di approccio osteopatico

Approccio Strutturale: Applicazioni di particolari manovre di rilasciamento delle articolazioni e dei muscoli. Ha effetti non solo meccanici, ma soprattutto biochimici, in quanto stimola il corretto scambio di fluidi all’interno delle strutture trattate.

Approccio Fasciale: Tecniche indirizzate al muscolo o alla fascia, che impiegano un continuo feedback palpatorio per ottenere un rilasciamento dei tessuti miofasciali. Queste tecniche agiscono sulla fascia e la sua relazione fra disturbi muscoloscheletrici, dolori e tensioni e stato globale della fascia.

Approccio Viscerale: Tecniche che ristabiliscono la mobilità e la motilità (espressione della vitalità cellulare) di un organo. Queste tecniche consentono di stimolare l’organo verso una corretta funzione digestiva, di assorbimento o di espulsione, sia in un ambito più meccanico sia in ambito biochimico.

Approccio Craniale: Tecniche che agiscono sul movimento di congruenza fra le ossa del cranio, andando ad agire a livello osseo, nervoso, meningeo e del liquor cefalorachidiano. Con queste tecniche si agisce in particolare sulla vitalità dell’organismo, qualità fondamentale che permette agli esseri viventi di reagire con efficacia agli eventi di disturbo provenienti dall’ambiente esterno e da quello interno.

Osteopata Viterbo

Della branca dell’Osteopatia se ne occupa la Dott.ssa Elena Iacarelli, osteopata della Domus Mulieris di Viterbo. Per info riguardanti i servizi inerenti l’Osteopatia a Viterbo, contattare i numeri:

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