Pediatria a Viterbo

Nel Progetto di attenzione alla Famiglia della Domus Mulieris, gioca un ruolo fondamentale l’attenzione al Bambino, che viene promossa attraverso la branca della pediatria. Essa è la branca della medicina che si occupa dello sviluppo psicofisico dei bambini e della diagnosi e terapia delle malattie infantili.

La visita pediatrica è un momento di incontro fra il bisogno di salute del Bambino, come percepito dal genitore, e il Pediatra. Questa visita rappresenta l’inizio di un percorso che porterà l’impronta dell’empatia che si sarà creata durante quei minuti. La visita a un bambino non differisce, in quanto allo scopo, da quella dell’adulto, ma presenta delle peculiarità che sono ben note ai genitori e al Pediatra. Questa figura dovrà chiedere l’aiuto del famigliare sia per inquadrare il problema del bambino, sia per tranquillizzarlo e per tradurre in un linguaggio, verbale e non, le proprie richieste.

La neonatologia è la parte della pediatria che si occupa dei neonati entro il primo mese di vita. La cooperazione tra pediatria e ostetricia, invece, permette di prevenire le malformazioni del feto e di curare le malattie dalla nascita.

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Pediatria: fino a che età è obbligatoria?

Il pediatra di famiglia è impegnato nella cura, nella prevenzione e nella riabilitazione di bambini e ragazzi con età compresa tra zero e quattordici anni. Compito del Pediatra è quello di sapersi rapportare al mondo del bambino e dei suoi genitori, ai loro valori, alle loro convinzioni, con l’intento di riuscire a valorizzare tutto ciò che già presente potrà contribuire allo sviluppo ottimale delle potenzialità del bambino.

Il bambino, per legge, deve essere iscritto al pediatra fino all’età di sei anni, mentre nell’arco di tempo che va dai sei ai quattordici anni si può scegliere tra pediatra e medico di famiglia.

In casi particolari, come documentate patologie croniche, i genitori possono richiedere il mantenimento delle cure presso il loro pediatra fino ai sedici anni.

A parte queste eventualità, in genere il compimento del 14esimo anno di età rappresenta il passaggio dal pediatra al medico di famiglia.

A che cosa serve la visita pediatrica?

La visita pediatrica serve a diagnosticare, curare, guarire, informare ed educare. In una situazione acuta, la visita permette di identificare e trattare con successo la malattia che il pediatra avrà saputo diagnosticare interpretando e facendone emergere i segni specifici. Talvolta non è possibile, con il solo esame clinico, porre una diagnosi definitiva e prescrivere una terapia: è perciò necessario ricorrere a esami di laboratorio, radiologici o chiedere l’intervento di altri specialisti. 

Patologie croniche e complesse sono oggi comuni e devono essere prontamente riconosciute e trattate per garantire la miglior qualità di vita al bambino e alla sua famiglia: in questi casi il Pediatra ha la funzione di coordinare tutti gli interventi necessari.

Anche il bambino sano deve essere regolarmente sottoposto a visita nei cosiddetti “bilanci di salute”, sia per identificare segni precoci di malattia, sia per fornire a lui e alla sua famiglia indicazioni per un corretto stile di vita che gli permetterà di godere di buona salute anche nella vita adulta.

Molte malattie, cardiovascolari, oncologiche e neuropsichiatriche, trovano infatti la loro origine nella età pediatrica: una equilibrata alimentazione, una regolare attività fisica, un buon inserimento sociale, contribuiscono a garantire l’espressione ottimale delle potenzialità dell’individuo in crescita.

Durante la visita al bambino sano, si possono fornire delle anticipazioni riguardanti ciò che si verificherà con il progredire dell’età: ingresso in comunità scolastica, modificazioni puberali, attività sessuale, disturbi della condotta alimentare.

Come si svolge la visita pediatrica?

L’inizio della visita pediatrica è sempre rappresentato dalla raccolta della anamnesi personale prossima (sarà il genitore che fornirà la maggior parte dei dati anamnestici) e dalla contemporanea osservazione del comportamento del bambino.

L’approccio all’esame obiettivo dipende molto dalla età. Il genitore sarà sempre presente alla visita per il bambino in età prepuberale, mentre può essere opportuno che i ragazzi prepuberi o puberi vengano visitati e ascoltati anche da soli.

In ogni caso, la visita deve essere completa e non limitata all’organo o apparato dal quale sembra originarsi il sintomo: il paziente viene spogliato, rispettando sempre la sua riservatezza e chiedendo anticipatamente il suo assenso prima di effettuare qualsiasi manovra (qualcuno preferirà che si inizi dal torace e altri dall’addome).

Nel caso del lattante, la visita è già iniziata osservando la sua interazione con la mamma e con l’ambiente e proseguirà con l’esame clinico del bambino in braccio o sulle ginocchia della madre. Soltanto dopo avere superato la sua paura e la sua opposizione, lo si potrà appoggiare sul fasciatoio. Si potrà allora completare e ripetere la visita in maniera più strutturata: è, in ogni caso, molto utile mantenere la collaborazione del piccolo paziente. Anche per questo motivo, l’ispezione della faringe viene sempre lasciata come ultimo atto in quanto, quasi regolarmente, induce al pianto. Lo stesso vale per la otoscopia, nel caso del bambino con otalgia. L’ispezione dei genitali esterni è compresa nell’esame obiettivo del bambino in età prescolare e scolare e deve essere sempre effettuata rispettando la riservatezza del bambino.  

Sono previste norme di preparazione?

La visita pediatrica non prevede digiuno, modificazioni dietetiche o altro, ma è fondamentale una preparazione psicologica.

La famiglia deve essere trasparente con il bambino, spiegandogli perché sarà portato dal pediatra e come avverrà l’esame. L’atteggiamento dei genitori influenza quello del bambino.

Il nostro personale sanitario è preparato modo tale da creare empatia con il bambino e i suoi accompagnatori. La fiducia del bambino non va “tradita” ma conquistata, spendendo qualche minuto prima di avvicinarsi al bambino, piuttosto che cercare di visitarlo senza averne ottenuto il suo consenso.

È bene non eseguire prelievi di sangue o iniezioni contemporaneamente alla visita, perché altrimenti il bambino ricorderà sempre questa associazione. Tale precauzione può essere di aiuto, soprattutto per un bambino molto apprensivo che abbia già avuto modo di conoscere l’ambiente dove si svolgerà l’esame.

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Pediatra Viterbo

Per noi della Domus Mulieris, la visita pediatrica rappresenta l’occasione per costruire il continuum tra la donna, presa individualmente, e la sua famiglia.

Se sei alla ricerca di un pediatra a Viterbo, che sia competente, empatico e paziente, la Dott.ssa Loretta Mellino è la figura perfetta per te!

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