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Presso il nostro Poliambulatorio viene effettuato il test di screening per la valutazione del rischio di insorgenza di Pre-eclampsia durante la gravidanza, permettendo di identificare precocemente le donne a rischio di sviluppare la patologia e di programmare un attento monitoraggio della salute della gestante e del feto. La pre-eclampsia, in passato chiamata gestosi, consiste nella comparsa di ipertensione associata a perdita di proteine nelle urine. La patologia può insorgere nella donna in gravidanza dopo la 24° settimana di gestazione, causando l’insorgenza di gravi complicazioni, quali ritardo dello sviluppo fetale, distacco della placenta, insufficienza renale acuta, edema polmonare, emorragia cerebrale e convulsioni (eclampsia). Attualmente interessa circa il 2-8% delle gravidanze, rappresentando la principale causa di mortalità materna e neonatale e si effettua tra la 11° e la 14° settimana di gravidanza. L’importanza del test è anche dovuta al fatto che le pazienti che risultano a rischio possono essere sottoposte a una opportuna profilassi in età gestazionale precoce. Dati recenti, infatti, hanno evidenziato che nelle donne che presentano un elevato rischio di sviluppare pre-eclampsia la semplice somministrazione di aspirina a basso dosaggio o di altri farmaci , prima della 16° settimana di gestazione, permette di ridurre fino del 50% l’incidenza e la gravità della patologia.
CARATTERISTICHE TECNICHE DEL TEST
Nella donna con pre-eclampsia è alterata l’attività della placenta, che non riesce a garantire il normale scambio di ossigeno e di sostanze nutritive fondamentali per il corretto sviluppo del feto. Recenti studi hanno evidenziato che in questa condizione sono notevolmente ridotti i livelli della proteina Placental Growth Factor (PlGF), che in una gravidanza fisiologica aumentano progressivamente a partire dalla 12° settimana di gestazione, con un picco alla 29-32° settimana e un successivo declino sino al termine della gravidanza. La proteina PIGF rappresenta pertanto un importante marcatore di pre-eclampsia; la possibilità di misurare i suoi livelli in una fase precoce della gravidanza (12° settimana) permette di individuare le gestanti a rischio e di programmare efficaci misure preventive a salvaguardia della salute della mamma e del bambino. Il test di screening per la pre-eclampsia valuta il rischio di insorgenza della patologia attraverso la combinazione di diverse informazioni riguardanti la gestante, i livelli di alcune proteine plasmatiche e alcuni parametri biofisici. In particolare si eseguono:
• evidenzazione di fattori rischio nella storia clinica della gestante e della sua famiglia;
• la misurazione della pressione arteriosa e calcolo della pressione media (MAP) della gestante;
• la misurazione dei livelli plasmatici di PlGF (Placental Growth Factor) e PAPP-A (Pregnancy Associated Protein A) attraverso un semplice prelievo di sangue materno;
• la misurazione delle dimensioni del feto (Crown Rump Length CRL);
• la misurazione delle onde Doppler velocimetriche delle due arterie uterine e calcolo del’ Indice di Pulsabilità medio (UAPI), eseguita dal ginecologo attraverso controllo ecografico.
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Tutti questi dati vengono elaborati da un software che, come risultato, quantifica l’indice di rischio. La valutazione del rischio di pre-eclampsia basata sulla sola analisi della storia anamnestica della gestante (metodo di screening tradizionale) fornisce un livello di accuratezza piuttosto basso, permettendo di identificare (detection rate) solo il 30% delle gestanti che poi svilupperanno una pre-eclampsia. Il detection rate diviene significativamente più accurato nel caso in cui le caratteristiche cliniche della gestante (BMI, età , etnia e fumo) vengono combinate con i valori del dosaggio plasmatico del PlGF e della PAPP-A, e con i dati rilevati dalla misurazione della Pressione Arteriosa Media (MAP) e dell’ Indice di Pulsabilità medio delle Arterie Uterine (UAPI). Eseguito a 11-14 settimane di gestazione, tale screening raggiunge un livello di accuratezza (detection rate) pari al 93%, con un incidenza di falsi positivi pari al 5%. Per migliorare ulteriormente il detection rate sono oggetto di studio l’utilizzo di altri indici ecografici aggiuntivi ottenibili con l’ecografia 3D come il volume placentare, la vascolarizzazione palcentare e la valutazione assoluta del flusso nella vena ombelicale.
VANTAGGI DEL TEST
• Non comporta alcun rischio per la gestante e il feto;
• richiede soltanto un prelievo di sangue della gestante, la misurazione della pressione arteriosa media materna e l’esecuzione di un’ecografia per la valutazione dell’Indice di Pulsabilità dell’ Arterie Uterine;
• permette l’identificazione precoce del rischio di insorgenza di pre-eclampsia e, nel caso di gravidanze ad alto rischio, permette di intervenire con una opportuna profilassi per ridurre l’insorgenza della pre-eclampsia;
• si esegue tra la 11° e la 13°+6 settimana di gestazione, in una fase della gravidanza in cui, attraverso la somministrazione di aspirina, è ancora possibile migliorare le condizioni delle arterie materne e aumentare quindi l’afflusso di sangue e di nutrienti al feto;
• grazie alla combinazione di parametri diversi è possibile raggiungere un’elevata accuratezza (detection rate 93%), il cui livello è molto superiore a quanto è possibile ottenere attraverso l’analisi delle sole caratteristiche materne;
• l’incidenza di falsi positivi è pari al 5%.
Per info riguardanti il Test di Screening per la Pre-Eclampsia contattare i numeri:
- Fisso: 0761347138
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