Remise en Forme (Rimettersi in Forma)

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“Remise en forme” può essere semplicemente tradotto nella lingua italiana con “rimettersi in forma”, attraverso tutta una serie di attività quali una dieta adeguata, tecniche di rilassamento, trattamenti estetici e medici. Non riguarda, pertanto, solo l’armoniosità delle forme, ma ha un significato più ampio e complesso. Tuttavia, spesso, questa poliedricità tende a fuorviare chi desidera rimettersi in forma, spianando la strada a ogni tipo di pratica, tranne a quelle che realmente si dimostrano utili allo scopo, ma che sono, non a caso, quelle veramente impegnative. Comprendere quale sia la strategia mentale più adatta a sé stessi è fondamentale, anche se in pochi ci riescono (è in tal caso che, a volte, subentra il ruolo del coach motivatore, il quale deve comprendere “da che lato” prendere il proprio paziente al fine di ottimizzarne le risorse. L’approccio mentale è fondamentale per un percorso di “Remise en Forme”. D’altronde, il senso di colpa non è mai una strategia sana per affrontare un tale percorso. Se è il terrore di sentirsi inadeguati a direzionare la propria strategia (dieta e attività fisica motoria), a prescindere dal risultato finale nel breve e medio termine, prima o poi questo diverrà controproducente. Ciò può, non solo pregiudicare il raggiungimento dell’obbiettivo ma, anche, essere controproducente o, nella peggiore delle ipotesi, addirittura portare a una distorsione della propria immagine corporea, attitudine compulsiva, sintomi depressivi e ansiosi, bipolarità, disturbi del comportamento alimentare (DCA). Se è vero che la “Remise en Forme” si basa sul concetto di benessere fisico ma anche psichico, vivere male il processo sarebbe un paradosso. Se si è consapevoli di dover lavorare sulla propria autostima, sentirsi responsabili non è la strategia vincente. Bisognerà quindi focalizzare l’attenzione principalmente sugli obbiettivi del brevissimo termine, identificando quanto di buono stiamo facendo, non quanto ancora non abbiamo fatto o avremmo dovuto fare prima. Ovviamente, chi ha un tal modo di approcciarsi, leggendo queste righe penserà che ciò non dipende dalla propria volontà. Credere di non avere il controllo è tipico di questo profilo psicologico, ma non è così.

Rispetto al senso di colpa, avere coscienza che “sono le proprie scelte a fare la differenza”, può essere invece definito un fattore positivo. C’è differenza tra “se non sono bello è colpa mia” e “visto che dipende da me, ho il potere di migliorare la mia condizione”. Quindi, “su le maniche e darci dentro”.

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